La vergin sera di fuoco vestita

Nell’ora che tra cielo e mare e terra
liberano le grida i cormorani,
la vergin sera di fuoco vestita
dirige stelle e luna con le mani.

Mi bacia in viso e forza quel lucchetto
che sulla porta il sogno antico serra.
Manda messaggi: corde al mio pensiero
per evader da spazio e tempo in terra.

Sto fermo dove non son mai partito:
nel recinto dell’ultima speranza,
lì l’anni abbandonati nella mente
giaccion come mobili in una stanza.

Tra il cielo dei pensieri cerco il volo,
ma la vita silente è sempre uguale.
Lento sfoglio la mente come un libro;
ma tutto è senza trama né finale.

Qui, nel silenzio, ho sognato la vita;
perché l’anima mia, giorno per giorno,
l’arte aveva imparato di morire,
mentre i ricordi giravano intorno.

S’una pianura bianca, questo foglio,
la penna corre e va, come un destriero
che mai nessuno ha domato né preso:
va e refrigerio dà ad ogni pensiero.